RASSEGNA STAMPA

 

Francesca Breschi

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La Repubblica, giovedì, 1 dicembre 2016

 

 

L'ultima Francesca Breschi

il senso sacro della passione

 

L’artista. Dall’incontro con i monaci benedettini di San Miniato al Monte un disco con strumenti antichi: canti-preghiere per arrivare “all’orecchio di Dio”.

 

L’ultima Francesca Breschi

il senso sacro della passione

 

(di Fulvio Paloscia)

 

Francesca Breschi, cantante militante (anche in senso politico), colonna dell’ensemble di Giovanna Marini (e per molti sua erede) ha sempre rivolto la propria curiosità al sacro. La musica d’estrazione popolare l’ha aiutata, ma è stato determinante l’incontro con i monaci benedettini olivetani di San Miniato al Monte, il loro “amare le cose del mondo “ut in omnibus glorificetur Deus”, “attraverso ogni cosa glorificare Dio” significa che la fede è una grazia e l’essere monaco è una ricerca quotidiana di quel bagliore abbagliante intravisto per un istante e nel quale si sono sentiti invadere dall’Amore totale e totalizzante di Cristo”, spiega la Breschi. Ulteriore scintilla: l’identificazione che i benedettini fanno della preghiera con il canto. Dall’esperienza di “oblata” della comunità sul colle fiorentino - ovvero l’adesione secolare alla regola di San Benedetto, “ad una vita contemplativa in cui anche il alvoro diventa preghiera”, senza abdicare alle proprie idee - è nato il progetto discografico Respice stellam, un viaggio nella devozione mariana dal gregoriano al XV secolo che segna un approdo fondamentale nella storia dell’artista fiorentina. Storia contrassegnata da allontanametni e riavvicinamenti alla tradizione popolare, da un nomadismo delle idee che l’ha portata a lambire addirittura il pop. In questi canti alla Vergine - si va dal Laudario di Cortona alle Cantigas di Santa Maria al Llibre Vermeill - tutto sembra “compiersi” (compreso l’approdo ad un’identità definitiva seppure “diffusa”) ed esplodere nella partecipazione emotiva dell’esecutrice, che si traduce in una sensazione epidermica per l’ascoltatore, in un’autentica “esperienza” oltre la fruizione. Il tramite è la semplicità della passione con sui la Breschi offre queste pagine antiche cercando, e trovando, la soavità necessaria per arrivare prima di tutto “all’orecchio di Dio”. Accompagnata dagli strumenti d’epoca dell’Ensemble Dialogo e dagli stessi monaci di San Miniato al Monte, Breschi affida tutto il suo essere a questi cantiàpreghiere. L’essere ne vibra. Si fida. Il suo. E il nostro.

 

(Foto di Mariangela Montanari)

 

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Articolo 2

 

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Articolo 3

 

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