Estratto da: WORLD MUSIC MAGAZINE - | |
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La parola a .... | |
02/11/2004 Guido Festinese | |
“ Ho scelto la parola Canti per indicare un repertorio ampio, dove situare anche, ad esempio, Coefore e Il ritorno di un esiliato, o l’ultimo frammento di Monteverdi”, non propriamente canzoni. Molesti perché non sono né vogliono essere “rassicuranti”. Parlano di “un’altra via”, un altro approccio alla vita, sia di realzioni interpersonali che di percorsi culturali. Canti che sgorgano dalla lucida critica all’”omologazione culturale” di cui parlava Pasolini, e che quindi possono risultare molesti per quanti pensano che tutto si possa comprare e che pensano di aver finalmente intorpidito le menti con la volgarità del pettegolezzo mediatico. Sappiano che non è così!” “Parto dal canto in ottava rima toscano e il cunto siciliano, passando per una breve sperimentazione sonora fino ad arrivare alla stesura monteverdiana”. “La voce di Demetrio Stratos, la sua sperimentazione che cercava di spostare sempre più il limite estremo da raggiungere, dava agli Area un non so che di “eroico” ed “epico” che raramente ho ritrovato. Il parametro per scegliere chi poteva lavorare a questo mio progetto è stata la domanda:”Ti andrebbe di registrare Luglio Agosto Settembre (nero)?” Chi ha titubato si è autoeliminato. Questo brano nel mio CD, oltre ad essere un manifesto di pensiero, è in realtà un vero e proprio tributo e un mio ringraziamento profondo.” Francesca Breschi da almeno un quarto di secolo opera con intelligente eclettismo su diversi versanti delle note: formazione classica di base, una militanza tenace nel Quartetto vocale guidato da Giovanna Marini (della quale è assistente di scena per le musiche teatrali), ma anche molte altre esperienze di confine, fra le quali ci piace ricordare la collaborazione con Riondino, la musica per installazioni video, lo studio e proposta della vocalità medievale e di quella flamenco. L’elenco, comunque, non spiega questo gioiello solistico che spazia con understatement, mestiere e molto amore fra stagioni delle note che sono memoria, passato prossimo e remoto, assoluta contemporaneità. Ecco allora apparire (e quasi esplodere, nella resa scabra e sentita) Cometa Rossa e Luglio Agosto Settembre (nero) degli Area, la possente Una Donna di Giovanna Marini, Monteverdi accostato a Louisiana dei “vecchi” Litfiba. un labirinto dove ci si sente condotti con mano sicura e da una voce perentoria. Cinque musicisti accompagnano la vocalist, a cominciare da Adolfo Broegg, coautore degli arrangiamenti, con una grazia asciutta che è frutto di molto lavoro. | |
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